A Pechino corsi più internship su cambiamenti climatici e proprietà intellettuale con l’Università di Milano
Metti due degli argomenti più caldi degli ultimi anni, quello della protezione ambientale nei suoi aspetti legislativi, economici, politici e tecnologici, e quello della difesa della proprietà intellettuale. Declinali, geograficamente e culturalmente, secondo i due poli che determinano e sempre più determineranno il nostro futuro, l’Europa e la Cina. Colloca l’esperienza a Pechino, città che ormai affascina più di Washington, mettendo nella stessa aula europei, asiatici e africani. E aggiungi a tutto questo anche la possibilità, al termine del lavoro in aula, di accedere a esperienze di internship di alto livello, all’interno di aziende, organismi e istituzioni che gestiscono queste problematiche quotidianamente.
Devono stare qui le ragioni del successo della Summer school sui cambiamenti climatici e la proprietà intellettuale organizzata dal Dipartimento di diritto pubblico, processuale civile, internazionale ed europeo (DIRPPIE) dell’Università degli Studi di Milano in collaborazione con la facoltà di legge dell’Università di Torino, la facoltà di Economia dell’Università del Piemonte orientale, la facoltà di Scienze politiche dell’Università di Lund, l'Università di Pechino, l’Università della Provenza, la facoltà di Legge dell’Università di Pavia.
I posti per l’edizione 2011 sono stati esauriti rapidamente (una decina sono andati a rappresentanti governativi di Paesi in via di sviluppo, un’altra decina a professionisti e laureati), convincendo gli organizzatori a duplicare: quest’anno le edizioni saranno due, e per la seconda le iscrizioni sono aperte da poco. Un programma intenso, condensato in due settimane dal 6 al 20 agosto (per permettere anche ai professionisti più impegnati di partecipare), che si svilupperà lungo due curricula (rigorosamente in inglese), organizzati in modo tale da permettere ai partecipanti dell’uno di seguire anche le lezioni dell’altro, e rivolto a laureandi e laureati in giurisprudenza, scienze politiche, lingue, filosofia, economia, ingegneria, scienze ambientali, fisica, chimica e professionisti di tutti i settori collegati.
Il primo curriculum, sui “cambiamenti climatici e le problematiche ambientali”, si concentrerà su temi come la politica energetica e la legislazione ambientale, lo sviluppo sostenibile e la proprietà intellettuale, ma anche l’innovazione tecnologica. Il secondo, sui “Diritti di proprietà intellettuale e la Cina”, analizzerà la legislazione in vigore in Cina, l’approccio europeo e americano al problema e alle politiche di concorrenza e la normativa sul trasferimento di tecnologie targata Pechino.
Oltre alle lezioni frontali, entrambi i curricula prevedono l’intervento di professionisti attivi in Cina e di esperti provenienti da istituzioni pubbliche europee e cinesi.
Un percorso innovativo, secondo Paolo Farah, direttore scientifico dei programmi di summer, «perché tocca argomenti ancora poco trattati nei percorsi di studio italiani. Il tema della proprietà intellettuale è molto approfondito all’Università degli Studi di Milano, ma raramente viene collegato alla questione del cambiamento climatico. Un fenomeno, quest’ultimo, che nella nostra summer school si affronta da un punto di vista multidisciplinare che va dall’economia all’ingegneria e alle scienze ambientali». Così come multinazionale e multidisciplinare sarà il gruppo di docenti chiamati a intervenire.
June 23, 2011
Emma Lupano, Il Sole 24 Ore
http://job24.ilsole24ore.com/news/Articoli/2011/06/Ambientecina-apre-2306-2011.php
PHOTOS – ILSOLE24ORE – Università di Pechino – Summer school edizione 2011